Maria Laurencin

Marie Laurencin, nata il 31 ottobre 1883 a Parigi, è una figura importante dell'arte moderna. Figlia di Alfred Toulet, deputato, e Pauline Laurencin, ha avuto un'infanzia segnata dal mistero dei suoi antenati. Frequentò l'École de Sèvres e l'Académie Humbert, dove strinse amicizia con artisti come Georges Braque . Laurencin si fece rapidamente un nome negli ambienti artistici di Montmartre e Montparnasse, e divenne la musa ispiratrice di poeti e pittori, tra cui Guillaume Apollinaire. Sposò Otto von Wätjen nel 1914 poco prima dello scoppio della prima guerra mondiale, cosa che la portò a perdere la nazionalità francese e a vivere in esilio in Spagna. Il suo lavoro, emblematico di una sensibilità femminile e di un'estetica morbida e colorata, si evolve attraverso i suoi incontri con le avanguardie, mescolando fauvismo, cubismo ed elementi della cultura popolare. Dopo la guerra e il ritorno in Francia, Laurencin divenne una figura influente in tutta Parigi, realizzando ritratti di artisti famosi e contribuendo all'illustrazione e alla decorazione delle scene per i Ballets Russes. Nonostante una carriera di successo, visse all'ombra degli artisti maschi, e la sua reputazione svanì negli anni successivi, fino alla sua morte, avvenuta l'8 giugno 1956 a Parigi, dove fu sepolta nel cimitero di Père-Lachaise.

Il lavoro di Marie Laurencin si distingue per la sua tavolozza delicata, spesso dominata da tonalità pastello, così come da forme stilizzate e motivi ripetitivi che evocano femminilità e sogno. Descritto come "ninfismo", il suo stile si trova all'incrocio tra fauvismo e cubismo, pur sviluppando una sua sensibilità singolare. Laurencin sostiene l'uso di linee morbide e sinuose, e il suo soggetto preferito restano le donne. I suoi dipinti sono spesso abitati da giovani ragazze androgine e personaggi magici, dove si incontrano elementi della cultura popolare e dell'arte tradizionale. Attraverso il suo lavoro affronta temi come l'amore, la giovinezza e la ricerca dell'identità. La sua tecnica pittorica utilizza acquerelli fluidi e oli complessi, catturando emozioni e immaginazione, allontanandosi dalle tradizionali convenzioni della pittura del suo tempo. Come incisore, ha anche illustrato opere letterarie, il che dimostra una sinergia tra il visivo e il letterario nel suo processo creativo.

Marie Laurencin ha dato una voce unica alla scena artistica francese, aprendo la strada ad altre artiste in un momento in cui la loro visibilità era limitata. Il suo approccio visivo getta nuova luce sulla percezione delle donne nell'arte, sfidando le norme prestabilite attraverso un'estetica morbida e allusiva. Sebbene poco conosciute ai suoi tempi, le sue opere hanno rigenerato l'attenzione della critica contemporanea, in particolare negli anni '70 e '80, rivelando il suo crescente fascino nel mondo dell'arte internazionale, in particolare in Giappone. Anche la sua complicità con importanti figure letterarie e artistiche, come Apollinaire, contribuì alla popolarità delle sue opere. Tuttavia, nonostante il suo impatto significativo sull’arte moderna, Laurencin soffrì spesso di una mancanza di riconoscimento pari a quella dei suoi contemporanei maschi. La sua eredità continua a ispirare generazioni di artisti e recenti mostre, come quelle al Museo Marmottan Monet di Parigi, attestano la sua importanza nella storia dell'arte. Il risveglio dell'interesse per il suo lavoro si riflette anche nella collezione di opere presentate in varie istituzioni in tutto il mondo.

Marie Laurencin è stata ampiamente esposta durante la sua vita e dopo la sua morte. Le mostre più importanti includono la sua prima mostra personale alla Galleria Clovis Sagot nel 1907, che segnò l'inizio della sua carriera. Ha partecipato per la prima volta al Salon des Indépendants, dove il suo talento è stato riconosciuto tra i suoi coetanei. Nel corso dei decenni, le sue opere sono state presentate in diversi contesti, come all'Armory Show del 1913 a New York, dove fu una delle poche artiste ad apparire accanto a figure dominanti della modernità descritte in modo critico. Negli anni '20 si tennero a Berlino retrospettive della sua opera, stabilendo il suo legame con la scena artistica europea. Più recentemente, mostre come “Marie Laurencin” al Musée Marmottan nel 2013 hanno presentato il suo lavoro a un nuovo pubblico, consentendo ai critici d’arte di riscoprire la sua influenza oltre gli stereotipi di genere. Molte delle opere di Laurencin sono conservate in collezioni permanenti dove biologi e storici dell'arte contemporanei continuano a valutare il suo impatto culturale come fervente difensore dell'arte moderna rivisitata dalla sensibilità femminile.