Raffaello

Raffaello, nato Raffaello Sanzio il 6 aprile 1483 a Urbino, in Italia, è uno dei maestri emblematici dell'Alto Rinascimento. Figlio di Giovanni Santi, pittore attivo alla corte del duca di Urbino, Raffaello fu esposto fin da giovane ad un ricco ambiente artistico. Suo padre morì quando lui aveva undici anni, permettendo a Raphaël di prendere in mano la direzione del laboratorio di famiglia. Completò la sua formazione artistica presso la bottega del celebre Perugino, dove fiorì il suo talento. Acquisita rapidamente in gioventù una crescente fama a Città di Castello e in altri centri artistici come Perugia e Firenze, si trasferì a Roma nel 1508, invitato da papa Giulio II. Lì ricevette numerosi ordini per decorare il Vaticano, in particolare le famose Stanze di Raffaello, che gli valsero un riconoscimento eterno. Morì il 6 aprile 1520 all'età di 37 anni, lasciando dietro di sé un patrimonio di opere che avrebbe continuato a influenzare l'arte occidentale per secoli.

L'opera di Raffaello si distingue per un perfetto equilibrio tra disegno e colore, integrando armoniosamente elementi neoplatonici in composizioni dove convivono grazia e monumentalità. Le sue figure, spesso collocate in composizioni strutturate in modo piramidale, presentano una bellezza serena, intrisa di emozione. L'artista si concentra sull'armonia dei colori e sulla delicatezza delle linee, rafforzando l'espressione dei personaggi. L'uso della luce è sottile, spesso applicata in modo tale da intensificare volumi e forme. Gli affreschi delle Stanze di Raffaello, come la Scuola di Atene, illustrano non solo il suo eccezionale talento compositivo e prospettico, ma anche la sua abilità nell'integrare riferimenti classici in un ambiente monumentale e accessibile. È questa miscela di idealismo e realismo, la sua attenzione ai dettagli e la sua capacità di umanizzare i soggetti sacri che rendono il suo lavoro profondamente toccante e senza tempo.

L'impatto di Raffaello sulla storia dell'arte è colossale. È spesso considerato il modello ideale della pittura classica, unendo caratteristiche di dolcezza e bellezza con qualità intellettuali attribuite a Michelangelo . La sua capacità di sintetizzare le influenze dei suoi contemporanei, tra cui Leonardo da Vinci e Michelangelo, pur mantenendo il suo stile unico, stabilì nuovi standard che avrebbero influenzato le generazioni a venire. La tradizione accademica del XIX secolo si basa in gran parte sulle sue opere, poiché le sue opere sono diventate riferimenti essenziali nelle accademie d'arte. Inoltre, il mito di Raffaello è sopravvissuto oltre la pittura, toccando varie forme d'arte, tra cui la letteratura e il cinema, e ispirando movimenti come il preraffaellismo nel XIX secolo. Nel XX secolo la sua influenza continuò, influenzando anche l’arte contemporanea e segnando le pratiche artistiche moderne. La sua concezione dell'armonia e dell'ideale classico rimane una viva fonte di ispirazione per molti artisti.

Raffaello è stato oggetto di numerose mostre nel corso dei secoli, a testimonianza della sua duratura eredità artistica. Tra le mostre recenti di rilievo ricordiamo la grande retrospettiva organizzata nel 2020 alle Scuderie del Quirinale a Roma, in occasione del quinto centenario della sua morte, che ha presentato più di 200 opere, tra dipinti, affreschi, disegni e arazzi. Nel 2012, una mostra al Museo del Louvre, intitolata "Raphaël, gli ultimi anni", ha messo in luce i suoi ultimi lavori e ha attirato un vasto pubblico. Inoltre, nel 2022 la National Gallery di Londra ha organizzato "The Credit Suisse Exhibition: Raphael", che ha esplorato in modo approfondito la sua tecnica e il suo impatto sui futuri artisti. Altre mostre, come quelle al Museo J. Paul Getty e al Museo del Lussemburgo, continuano ad attirare l'attenzione sull'ingegnosità e sulla bellezza delle opere di Raffaello all'interno delle collezioni pubbliche.