Maki Haku

Maki Haku, nato Tadaaki Maejima nel 1924 ad Asomachi, vicino al lago Kasumiga-ura nella prefettura di Ibaraki, è un rinomato pittore e incisore giapponese, famoso per le sue stampe creative. Nonostante un'istruzione ordinaria, divenne insegnante di scuola superiore prima di scoprire la sua passione per l'arte del secondo dopoguerra. Maki Haku si unì alla Ichimoku-kai Society, fondata da Kōshirō Onchi , che giocò un ruolo fondamentale nella promozione del movimento Sōsaku hanga, uno stile di incisione che enfatizzava la creatività personale degli artisti. Essendo lo studente più giovane di questa azienda, Maki non partecipò ai cataloghi sindacali, ma iniziò a produrre le proprie stampe negli anni '50. Nel 1962 divenne noto grazie alla sua selezione nel libro di James Michener, "The Modern Japanese Print: An Appreciation". . La sua carriera artistica è davvero decollata con opere fondamentali, come le 21 stampe che ha creato per "Festive Wine", basate su antiche poesie giapponesi, nel 1969. Maki Haku ha continuato a lavorare fino alla sua morte nel 2000, lasciando dietro di sé un'impressionante eredità artistica, con circa 2000 incisioni al suo attivo, caratterizzate da una tecnica unica e da motivi ispirati alla calligrafia.

Le opere di Maki Haku si distinguono per il loro stile unico, che unisce l'incisione in rilievo e l'immagine principale su doppio foglio di carta. Questa tecnica crea un effetto in rilievo, offrendo una dimensione tattile alle sue stampe. I temi delle opere sono spesso presi in prestito dalla calligrafia, utilizzando la scrittura kanji cinese e talvolta katakana, che trasforma e stilizza per creare composizioni sorprendenti. Negli anni '70, Maki Haku iniziò ad esplorare motivi provenienti dalla natura, tra cui i cachi, frutti popolari in Giappone, che apparivano nelle sue stampe caratterizzate da colori vivaci e forme pulite. Nel 1977 introduce i motivi tradizionali della ceramica giapponese, arricchendo così il suo repertorio artistico. A differenza di altri artisti del movimento Sōsaku hanga, che preferivano le edizioni limitate, Maki Haku spesso stampava tra le 100 e le 150 copie di ogni opera, consentendo una più ampia distribuzione delle sue creazioni.

L'impatto di Maki Haku sull'arte contemporanea giapponese e globale non può essere sottovalutato. Le sue stampe non solo hanno contribuito a preservare e rinnovare la tradizione dell'incisione giapponese, ma hanno anche aperto la strada a nuove esplorazioni di stili e tecniche nell'arte moderna. Le rappresentazioni stilizzate da lui offerte, pur attingendo alle radici della cultura giapponese, erano in grado di attrarre un pubblico internazionale. Le sue opere sono ora esposte in molti musei in tutto il mondo, come il Museum of Modern Art di New York, il British Museum e il Los Angeles County Museum of Art, a testimonianza dell'importanza del suo lavoro. Maki Haku ha ispirato anche una nuova generazione di artisti contemporanei, che continuano a esplorare i confini tra tradizione e modernità. La sua eredità sopravvive soprattutto grazie a pubblicazioni e cataloghi che elencano la sua produzione artistica, come quello di Daniel Tretiak, che registra non meno di 1.400 incisioni.

Nel corso della sua carriera, Maki Haku ha partecipato a numerose mostre, sia in Giappone che a livello internazionale. Nel 1957 iniziò ad esporre attivamente, guadagnando rapidamente notorietà. Nel 1962, la sua selezione nel libro 'The Modern Japanese Print' di James Michener segnò una svolta nella sua carriera. Continua ad essere rappresentato in fiere ed esposizioni in Giappone e all'estero, in particolare in mostre individuali e collettive che celebrano il movimento Sōsaku hanga. Negli anni '70 e '80 ha partecipato a eventi significativi, come la Biennale di San Paolo, dove ha suscitato interesse per le stampe tradizionali giapponesi. Le sue opere fanno parte delle collezioni permanenti di importanti istituzioni museali come l'Art Institute of Chicago, il Cincinnati Art Museum e il Museum of Fine Arts di Boston, consolidando il suo posto come icona dell'arte grafica del XX secolo. Le sue mostre continuano ad attirare l'attenzione, dimostrando la rilevanza e l'impatto duraturo del suo lavoro nel panorama artistico contemporaneo.